mercoledì 9 settembre 2015

Settembre.

Image source: web

Settembre nella mia vita ha significato tante cose. Ai tempi delle scuole era un nuovo inizio, nuovi propositi, nuove promesse della serie "quest'anno studio, quest'anno sto attenta e faccio tutti i compiti a casa". Rivedere finalmente gli amici dopo la pausa estiva, rincontrare quel ragazzo carino in corridoio, i ricordi delle vacanze da raccontare subito alla mia compagna di banco... Settembre era... svegliarsi alle 7:00 e -con i capelli raccolti distrattamente in una coda arruffata- correre a prendere l'autobus in quelle mattinate pungenti, fatte di primi maglioni e giacche a vento, che venivano puntualmente rimossi nel corso della giornata e nel rientrare a casa mi ritrovavo sempre con tutto legato in vita. Le prime settimane di liceo erano sempre meravigliose: la mole di studio molto moderata, la ricreazione passata al sole, l'abbronzatura che ancora resisteva e ci donava quell'appeal in più.




Poi è arrivata l'università e settembre allora voleva dire test d'ingresso, nonché ultima tranche di esami, la speranza di esaurire finalmente il libretto. Un'estate passata a fancazzare allegramente, per ovvi motivi si concludeva in pazze full immersion sui libri!
In triennale passavamo intere giornate nell'aula di laboratorio tra cucire ed organizzare feste studentesche nei piccoli club che ormai erano diventati una seconda casa.



Era il periodo delle chiusure delle discoteche e locali di Jesolo, quindi delle serate più moleste, accompagnate da rispettivi hangover e sensi di colpa. mi sembra ieri... ore 6:30 compare l'alba e noi siamo ancora in pista. ore 7:00 ci sbattono fuori. 7:30 panino dalla vecchia. 8:30 colazione. 9 letto finalmente. ore 13:00 si apre un occhio per sbaglio. ore 17:00 pranzo. ore 19:00 forse iniziamo a riprenderci, ok studieremo domani ormai!
adesso se mi trovo a cena fuori alle 11 inizio già ad accusare la sonnolenza.




Ora settembre rimane comunque il mese che preferisco. Finalmente se n'è andato quel caldo insopportabile (quest'anno poi!), i colori si fanno dolci e la luce dorata rende ogni cosa più bella. Ci si sente intontiti forse, tristi per aver già usufruito delle ferie. La mattina la mia capacità di sgusciare fuori dalle coperte è ridotta al minimo. La brezza inizia a farsi sentire, indosso un cardigan caldo, mi faccio il caffè, stendo la lavatrice, mi dimentico di dar da bere alle piante. Scelgo i vestiti, faccio colazione, districo la chioma, metto la crema, predispongo la borsa del pranzo, agenda, chiavi.
La sera spese, preparo la cena, l'unica compagnia è quella della televisione, qualche libro inutile, parole crociate ed aspetto il weekend. Ogni tanto mi fermo e sto a guardare tutto quello che mi avvolge. Le nuvole che in un cromatismo inesprimibile si tingono di arancione per poi fondersi nel turchese.


Per me settembre rappresenta questo: una riflessione malinconica, ma dolce, una solitudine consapevole e a tratti rassicurante. Mi ritrovo sognatrice, nuovi progetti, nuovi orizzonti, nuovi obiettivi che spero di raggiungere presto.

Image source: Vogue archive

Lasciatemi sognare per ora, "wake me up when september ends!"