mercoledì 13 gennaio 2016

Si ricomincia da capo.

Eccomi qui, dopo mesi dal conseguimento della mia seconda laurea a fare i conti con un contratto a termine non rinnovato.
Il mio rapporto lavorativo è finito. Evviva.
A due giorni da Natale mi è stato cortesemente comunicato che purtroppo la mia posizione aveva dei costi che l'azienda (stiamo parlando di una multinazionale inglese, leader nel settore del giocattolo e modellismo) non può permettersi.

Certo l'avidità delle persone non ha mai fine (fa veramente gola quel misero margine di "guadagno" risparmiato dal mio stipendio), ma non credevo che ci fosse ancora gente realmente convinta che io mi potessi bere una giustificazione del genere.

Primo: dato che non mi sono mai state date indicazioni o suggerimenti sul fatto che la mia figura professionale fosse a rischio -anzi-  non ero assolutamente preparata all'evenienza che non ci sarebbe stato un proseguo.

Secondo: nessuno aveva mai esposto lamentele su come svolgessi le mansioni, anzi mi sono sempre ritrovata ad adempiere senza fiatare i compiti più disparati, dimostrando sempre grande e comprensione e dedizione anche nei periodo più difficili. 

Terzo: ammettiamo allora che sia un problema di costi, ok però era una riflessione affrontabile mesi fa quindi non era assolutamente necessario sganciarmi il pacco di Natale senza un minimo di preavviso in modo da potermi adoperare per cercare altro.


Ma se "la risposta" dalla casa madre non arriva -e lasciamo perdere il fatto che in ogni modo è possibile trovare un escamotage per tenere una persona se ci tieni-, tu che sei la responsabile della filiale italiana e quindi mia unica datrice di lavoro effettiva, avresti come minimo il dovere etico e sociale di fornire ai tuoi dipendenti un'indicazione sui rispettivi futuri lavorativi. 
Le opzioni sono 3:
1. la risposta la sapevi e non me l'hai comunicata per paura che potesse incrinare il mio rendimento;
2. non ti interessava minimamente aggiornarmi e non hai nemmeno esatto un verdetto;
3. oppure pur avendolo richiesto alla casa madre non ti nemmeno hanno cagata.


Non so cosa sia peggio essere una falsa, una stronza o una sfigata.


Tutti questo mi porta solo ad una conclusione, la scorrettezza negli ambienti professionali è dilagante.
Perciò evitiamo proprio di lamentarci dell'Italia che va male, della classe politica corrotta, degli statali paraculo, delle baby pensioni e delle banche mangiasoldi come se fossero elementi distanti anni luce da noi. 


Le persone di merda sono dietro l'angolo.