mercoledì 14 ottobre 2015

La mia risposta a Buzzfeed

Finalmente sono riuscita a guardare il controverso video pubblicato da BuzzFeed, che ha spopolato in questi giorni, suscitando ovviamente rispettive polemiche.

Adesso, voglio dire... sono alquanto perplessa,

ma sul serio tanta gente si è risentita per una cazzata simile?

A parte il fatto, che hanno ripetuto 3 cose in croce in maniera abbastanza monotona, ma la maggior parte delle domande erano più che altro complimenti! La loro curiosità verte principalmente sull'alimentazione a base di pasta e Caludio Marchisio, effettivamente cibo e calcio sono innegabilmente due capi saldi della nostra cultura.
Dopo alcuni complimenti sul nostro sex appeal e l'innata maestria in cucina, anche qualche critica sul rispetto del codice stradale e la tendenza irrefrenabile al gesticolare.

Ok, possiamo dar loro torto? No, e va bene così.


1. I nostri uomini sono obiettivamente dei figaccioni e -anche se non sono palestrati resi impotenti dagli anabolizzanti- sono sempre i più carismatici ed affascinanti;




2. Mangiamo molto spesso pasta è vero (molti di noi quotidianamente a colazione pranzo cena), perchè sappiamo cucinarla in svariati modi e non ci annoia mai;





3. Claudio Marchisio... beh mettiti in fila e piglia il numeretto. ma attenzione, a noi le rovina-famiglie non piacciono affatto!!!



4. abbiamo una bellissima carnagione olivastra, ma gli unici che rimangono abbronzati tutto l'anno sono quelli che ci vanno giù pesante con le lampados;

5. gesticoliamo perchè amiamo fare conversazione ed immergerci in discussioni anche accese, ne consegue un evidente trasporto fisico;

5. I'm sexy and I know it!


6. Il codice stradale è un concetto relativo, fa parte degli usi e costumi della città italiana in cui ti trovi... spirito di adattamento miei cari!

7. I dialetti derivano dal fatto che nei secoli siamo sempre stata una penisola frammentata in regni, ducati e monarchie, abbiamo subito svariate contaminazioni che ci rendono culturalmente ricchi e interessanti;

8. "Prego" è una forma di risposta educata che esprime tutto il nostro elegante savoir faire;

9. Mario Balotelli fa già abbastanza show da se;



10. Non uno, ma tanti super Mario!



11. Olive Garden... mmmmmmh ma chi minchia lo conosce!

12. La nostra cena è articolata e differenziata in più portate, perchè siamo bravi a cucinare tutto!

13. Il pesce.... mmmmmmmh astice alla Catalana, Baccalà Mantecato, seppie in umido con la polenta, moscardini col sedano, fritturina di calamari, le sarde in saor, pepata di cozze, sogliole impanate, dentice al forno... emh scusa, dicevamo???



14. Si i nostri dolci... sono fuori concorso. Fortunatamente non ci affidiamo a cioccolato plastico e croccante!





Tutto sommato mi aspettavo di peggio, non sono nemmeno caduti nel terribile cliché dell'italiano-mafioso, riferimenti al bunga bunga o ai rifiuti di Napoli!

Diciamo che questi Americani hanno le idee un po' confuse: hanno tralasciato una miriade di cose e sfaccettature del nostro territorio, usanze, tradizioni, modi di fare... evidentemente dovrebbero cogliere l'occasione per venirsi a fare un giretto nel belpaese! 

Di sicuro, è inutile ribadire che si tratta di una clip giocosa, dove però la figuraccia pare l'abbiano fatta proprio loro... Infatti molti statunitensi hanno risposto prendendo le distanze dagli stereotipi espressi nel video, scusandosi e deridendone gli autori.

Dal canto nostro, la replica è stata tempestiva: fiumi di proteste ed indignazioni (un po' inutili sinceramente) e un video di Jackal che passa in rassegna tutte le singolarità degli States... molto più simpatico, per altro!

D'altronde si sa... paese che vai usanze che trovi!

...comunque mi è venuta una fame atroce!!!...

lunedì 12 ottobre 2015

Giornata bergamasaca... Tutti al Monastero di Astino!

Domenica è sempre domenica... e poi se ci regala un sole così, stare a casa è impossibile!
Quindi ho portato Daniele e figlio quadrupede in un posticino dove sono già stata un mesetto fa: il bellissimo ex-Monastero nella Valle di Astino.



Posteggiata l'auto, abbiamo fatto una passeggiatina lungo il viale alberato che costeggia i campi della valle. L'autunno è davvero una stagione incredibile, che dona alla natura cromatismi caldi ed intensi sotto un sole meno soffocante.




Abbiamo preso un aperitivo nel chiostro interno e visitato la mostra dedicata ai formaggi DOP e rispettive Forme.






Per il pranzo ci siamo rivolti al Bistrot del monastero, che offre sia una cucina tradizionale che un chiosco esterno dove prendere snack e panini. All'interno della struttura c'è anche il ristorante, per un pasto più impegnativo e raffinato.



Nota sicuramente positiva è stata l'accoglienza amorevole e premurosa verso gli amici a 4 zampe: due  utili e apprezzabili ciotole a disposizione dei clienti vicino alla fontana, di cui Luigi ha gioiosamente approfittato.



La zona adiacente, inoltre, offre numerosi sentieri dove passeggiare ed abbandonarsi al relax... giusto per smaltire un po' il goloso hamburger ingurgitato a pranzo!


Un luogo proprio incantevole, immerso nel verde, adatto veramente a tutti! Tra gli ospiti, infatti, c'era un gran numero di bambini, che giocavano tra l'erba e i cuscini degli arredi esterni!
Sicuramente lo consiglio e spero di tornarci presto anche con la mia famiglia, è davvero una chicca!!!

martedì 6 ottobre 2015

Cara Anna, hai sbagliato tutto.

Di solito non mi perdo mai in futili polemiche e sfogatoi sul web. Ma questa volta mi salta proprio il nervo.
Avevo già affrontato il tema delle campagne di beneficenze ridicole che in questi mesi stanno spopolando in rete, stilando una classifica scherzosa sui casi di fundraising più controversi (leggi qui: Le iniziative di beneficenza più assurde del web ).

Nuovo caso che sta spopolando proprio in questi giorni riguarda la cantante Anna Tatangelo, che già è abbastanza controversa come personaggio pubblico, ma ora più che mai.
In pratica, l'hanno piazzata bella come mamma l'ha fatta (o quasi!), mentre si strizza il bagaglio frontale in un abbraccio, sguardo da marpiona, sorriso ammiccante con tanto di labbroni gonfiati... per? Campagna di informazione per la prevenzione del tumore al seno.

Image source: web

Adesso, voglio dire, ok che non mi è mai stata troppo simpatica, ok che il savoir faire non le appartiene, ok che ha partecipato gratuitamente (beh ci mancherebbe anche!) e le intenzioni erano buone... ok tutto, ma ci si può mettere a posare così per una causa del genere?!

Lo sdegno è stato tale (magari, anche un po' esagerato), che alcune attiviste del blog "Le Amazzoni Furiose" (tra cui medici, insegnanti, psicologhe e donne accomunate dalla malattia in questione) hanno deciso di inviare una lettera aperta alla Lega Italiana per la Lotta ai Tumori e al Ministro della sanità, esigendo perfino il ritiro immediata della campagna:

"Le sottoscritte - si legge nella missiva - desiderano esprimere profondo sconcerto di fronte alla campagna Nastro Rosa 2015, la cui testimonial è una nota cantante ritratta a torso nudo, con le braccia a coprirne in parte i seni. Una posa che rappresenta un salto di qualità, di segno negativo, rispetto alle edizioni precedenti della campagna. Negli anni passati, infatti, a rappresentarla erano state scelte donne, sempre appartenenti al mondo dello spettacolo o dello sport e non colpite dalla malattia, che, tuttavia, erano state ritratte vestite e in atteggiamenti più consoni al tema. Per l’anno in corso, invece, la campagna punta ad offrire un’immagine sessualizzata e trivializzante della malattia, utilizzando in maniera pretestuosa l’invito a “fare prevenzione”, espressione ambigua con la quale ci si riferisce comunemente all’adesione ai programmi di screening per la diagnosi precoce del cancro al seno attraverso mammografia. Anche a livello nazionale dunque la LILT ha scelto di avvalersi di un uso strumentale del corpo femminile, come è già accaduto negli anni scorsi per campagne di gusto per lo meno dubbio, quali quelle promosse ad esempio dalla sezione di Torino che, nell’ottobre del 2014, ha patrocinato l’iniziativa Posso toccarti le tette? . 
Desideriamo ricordare che solo nel 2012 sono morte di cancro al seno 12.004 donne (dati Istat) e  nel 2014 si sono registrate 48.200 diagnosi tra la popolazione femminile del nostro paese (dati Aiom-Airtum). La patologia colpisce, inoltre, sebbene in misura minore rispetto alle donne, anche gli uomini. I programmi di screening si rivolgono alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni alle quali si raccomanda di effettuare una mammografia ogni 2 anni. La morte per cancro al seno sopravviene a seguito della diffusione dal seno ad altri distretti corporei (ossa, fegato, cervello e polmoni nella maggioranza dei casi). 
Cosa ha a che fare l’immagine di una donna chiaramente al di sotto della fascia d’età per la quale sono designati i programmi di screening con la “prevenzione” ? Perchè concentrare l’attenzione del pubblico sul suo décolleté florido (a cui fanno da contorno gli addominali scolpiti) se il rischio di morte si presenta solo nel caso in cui la patologia interessi altri organi?Una risposta la offrono i marchi di noti prodotti di consumo in calce al manifesto che pubblicizza la campagna. Tra questi, quello della nota casa automobilistica Peugeot. Studi scientifici recenti  dimostrano l’elevata incidenza del cancro al seno tra le donne impiegate nella produzione di materie plastiche per il settore automobilistico. Evidenze che hanno portato, nel 2014, l’American Public Health Association a chiedere alle massime autorità sanitarie degli Stati Uniti di porre in essere politiche di prevenzione atte a ridurre drastricamente l’esposizione sui luoghi di lavoro a sostanze associate al cancro al seno. 
La partnership tra LILT e Peugeot si configura chiaramente come un caso di pinkwashing, termine con cui si indica la pratica di pubblicizzare e/o vendere prodotti che aumentano il rischio di ammalarsi di cancro al seno, attraverso ingredienti e/o processi di lavorazione, collegandoli a campagne di sensibilizzazione o a raccolte fondi per la ricerca. Una strategia di marketing tristemente diffusa e che risulta estremamente efficace proprio perchè il cancro al seno offre la possibilità di esporre il seno femminile per finalità benefiche, attirando così l’attenzione del pubblico di ambo i sessi.Chiediamo pertanto il ritiro della campagna Nastro Rosa 2015 che consideriamo lesiva della dignità e della salute delle donne.

La replica di Francesco Schittulli, senologo e presidente della LILT, viene tempestivamente riportata su La Repubblica di Napoli:

Noi dobbiamo parlare alle ragazze, alle giovanissime e dobbiamo rompere tabù e pregiudizi. E  Anna Tatangelo ha un milione di Follower su Facebook e 600 mila su Twitter. Lei parla ai giovani ed è un esempio di giovane donna attenta alla salute, che pratica i corretti stili di vita e da brava  madre si occupa anche dell'alimentazione sana del figlio. Per questo considero la scelta fatta assolutamente in linea con i messaggi che la Lilt cerca di diffondere: la cultura della prevenzione. La campagna parla alle donne sane, perché arrivare prima significa salvarsi  la vita e proteggere il seno considerato il simbolo della femminilità'. E quando il corpo femminile è utilizzato con matura consapevolezza abbatte tabù pregiudizi ed esprime coraggio.

Si a me va anche bene, ma la realizzazione poi è stata pessima... Ci arriverai cavoli che quello scatto non potrebbe mai essere coerente con ciò che dovrebbe invece rappresentare!Se non ci fosse il fiocco rosa sul braccio di Anna, tutto sembrerebbe fuorché una campagna di beneficienza! Ma al di là della protagonista inadeguata, chi l'ha scelta, il fotografo, il web marketing manager e tutti quelli che hanno realizzato la campagna, cosa si erano bevuti?!?!?

E lei -la Tatangelo- è perfino indignata e risponde come peggio non poteva! 

Ho sempre pensato che la promozione di una causa così importante per tutti fosse inattaccabile Mi sbagliavo, perché si è riuscito a fare polemica anche su questo. Non penso che una donna giovane, con gli addominali e con il seno florido come il mio, non possa prestarsi a fare una campagna come quella della Lilt. Il tumore riguarda tutti e la prevenzione deve interessare tutte le età, soprattutto le ragazze.

Tesoro, tieniteli i tuoi addominali e il seno florido -rifatto-, stiamo parlando di altro se non te ne sei accorta!
L'egocentrismo dilagante di questo personaggio, mi disorienta a tal punto che non capisco se sia ingenua o completamente fuori di testa per non capire che il problema non è il suo corpo ma come l'ha utilizzato.

Di seguito la risposta delle Amazzoni Furiose, che appoggio in pieno:

Gentile Anna Tatangelo, ci dispiace che si sia sentita offesa dalla nostra lettera e vorremmo farle sapere che noi davvero apprezziamo la sua generosità nel prestarsi gratuitamente a una campagna di sensibilizzazione. Il suo è un esempio fra i molti di donne che si prestano in buona fede a operazioni che le strumentalizzano per i loro fini. Nel suo caso è evidente che è stata scelta, oltre che per la bellezza, perché è considerata un simbolo per molte giovani che vivono in quelle aree della Campania dove il dolore provocato da tante morti e sofferenze ha fatto emergere una diffusa consapevolezza dei fattori di rischio ambientale del cancro: l'avvelenamento delle terre, delle acque, dell'aria. Per chi vive nella "Terra dei Fuochi" non c'è "stile di vita sano" che tenga, e sottolinearlo in una campagna di sedicente sensibilizzazione è un modo per porre ancora una volta in secondo piano le vere cause dell’aumento dell’incidenza di diverse forme di cancro e di quello che si configura come un vero e proprio biocidio. Ci sembra, dunque, che lei sia stata strumentalizzata due volte, e noi le chiediamo di lasciare la campagna LILT e di unirsi a noi nella denuncia. Saremo felici di averla dalla nostra parte. 
Cordialmente,
Sandra Castiello- docente di latino e greco al liceo classico, Pagina Facebook Col seno di poi ma col senno di sempreGrazia De Michele - precaria, Blogger di Le Amazzoni FurioseAlberta Ferrari- chirurga senologa, Blogger di Ferite VincentiDaniela Fregosi - consulente e formatrice freelance, Blogger di Afrodite KEmma Schiavon- insegnante e storicaCarla Zagatti- psicologa e psicoterapeuta

Non credo che dopo aver letto queste parole, ci sia la possibilità di aggiungere altro. Posso capire che Anna abbia agito nel solo intento di aiutare queste persone non pensando che questo slancio compassionevole potesse mai trasformarsi in un arma a doppio taglio. Però doveva per lo meno immaginare che una foto del genere avrebbe potuto destare la disapprovazione di chi questo male l'ha affrontato sul serio, di chi ha dovuto subire una mastectomia, di chi ha visto spegnersi la persona che amava e si ritrova su fb la immagini di una rifattona nuda che sbandiera il suo stile di vita sano. 
Non lo so, la Tatangelo è una mia coetanea e io -pur non avendo mai attraversato problematiche simili- sinceramente non mi sento minimamente rappresentata da lei, che dice di voler parlare alle ragazze giovani. Se non ci fosse stata la polemica a posteriori, la sua foto non l'avrei nemmeno guardata... provocando l'esatto effetto contrario dell'intento della campagna!

Questi sono link sul tumore al seno, che ho invece molto apprezzato e hanno realmente toccato la mia sensibilità di donna:




Quindi, per le prossime volte, cortesemente... scegliete in maniera accurata chi, come e perchè.